Cosa faresti se scoprissi che l'azienda per la quale lavori sta organizzando la fine del mondo?
Cosa faresti se ti accorgessi che i tuoi colleghi sono implicati in un diabolico piano catastrofico?
Cosa faresti se ti offrissero una vita di lusso e ricchezza per entrare in un progetto di cui non sai nulla?
Probabilmente faresti come me. E faresti male.
C.A.  
La trama Le recensioni Capitoli I, II, III, IV Compra su Boopen.it Il blog di C.A.

26.2.07

Si è spento il sole

Adricel - E. Leoni - L. Beretta - M. Del Prete

(1963)


Si é spento il sole nel mio cuore per te
non ci sarà più un'altra estate d'amor
i giorni sono fredde notti per me senza più luce ne' calor
Sul caldo mare che ci ha fatto incontrar
un vento gelido mi porta il dolor,
la bianca luna che ci ha fatto sognar si é spenta come il sole d'or.

Muore nell'ombra la vita nel silenzio di tanti ricordi
pur se l'estate é finita t'amo ancor.

Si é spento il sole e chi l'ha spento sei tu
da quando un altro dal mio cuor ti rubò
innamorare non mi voglio mai più
e nessun'altra cercherò, io cercherò.

Amare un'altra non potrò, amare un'altra non potrò.

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Sette miliardi di anni

Il Sole non brucerà per sempre, perché il suo carburante – l’idrogeno – è destinato a esaurirsi. La fusione nucleare converte l’idrogeno, il più leggero degli elementi, in elio (il secondo elemento per leggerezza). Quando quasi tutto l’idrogeno si sarà consumato, il Sole diventerà una rossa gigante. A questo punto il Sole comincerà a fondere l’elio, al posto dell’idrogeno, producendo elementi ancora più pesanti. Quando il Sole inizierà a bruciare l’elio del nucleo, emetterà un lampo di luce e calore che segnerà la fine della fase rossa gigante. Oltre cento milioni di anni dopo, ulteriori cambiamenti nel processo di fusione lo porteranno a emettere una serie di altri impulsi di calore. Alla fine, esaurito tutto quel che si poteva bruciare, il Sole si raffredderà e si ridurrà. Il destino dei pianeti durante questo periodo turbolento dipende da molti fattori. Uno di questi è se il Sole diventerà abbastanza grande da inghiottirli. Alcuni stimano che un Sole allo stadio di rossa gigante non raggiungerà l’orbita attuale della Terra, altri ritengono che invece la supererà. Ma la distanza tra il Sole e i pianeti subirà a sua volta un cambiamento in questa fase. In quanto rossa gigante, il Sole finirà per perdere parte della propria atmosfera. Questa diminuzione della sua massa ne ridurrà l’attrazione gravitazionale, così che i pianeti saranno spinti ancora più lontano. I pianeti già inghiottiti o vicini agli strati più esterni del Sole, d’altra parte, incontreranno una forza di trascinamento, come pesci che nuotano nella corrente. Questo fatto li rallenterà, portandoli, con un movimento a spirale, fino all’interno del nucleo del Sole.
(Nature)

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Asteroide Apophis

Si ritiene che il 13 aprile 2029 (un venerdì 13) Apophis si troverà a una distanza così ravvicinata da raggiungere una magnitudine pari a 3,3, tanto da poter essere individuato a occhio nudo senza difficoltà. Questo incontro ravvicinato sarà visibile in una vasta zona che comprende Europa, Africa e Asia occidentale.
Nel luglio 2005, l'ex astronauta Apollo Rusty Schweickart, come presidente della Fondazione B612, ha chiesto formalmente alla NASA di valutare la possibilità che l'orbita dell'asteroide dopo il 2029 possa trovarsi in risonanza orbitale con la Terra, il che aumenterebbe la probabilità di impatti futuri. Perché ciò avvenga, Apophis dovrebbe passare precisamente in una determinata (e ridottissima) regione di spazio durante il passaggio ravvicinato del 2029, un "buco della serratura gravitazionale" largo non più di 600 metri. Schweickart ha chiesto un'indagine sulla necessità di piazzare un transponder sull'asteroide che permetterebbe di tracciare con maggior precisione la sua orbita definendone l'eventuale influenza dell'effetto Yarkovsky.[2]

Nel febbraio 2007 Schweickart ha annunciato che la minaccia che Apophis colpisca la Terra il 13 aprile 2036, sta diventando così concreta che le Nazioni Unite saranno invitate ad assumere il coordinamento di una missione spaziale internazionale basata sul progetto innovativo di un «trattore gravitazionale» per deviare il corpo ed evitare il possibile impatto con il nostro pianeta.

In realtà, già dall'agosto 2006 grazie a nuove osservazioni si è potuta ulteriormente ridurre la probabilità d'impatto portando il rischio a livello 0.

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