Cosa faresti se scoprissi che l'azienda per la quale lavori sta organizzando la fine del mondo?
Cosa faresti se ti accorgessi che i tuoi colleghi sono implicati in un diabolico piano catastrofico?
Cosa faresti se ti offrissero una vita di lusso e ricchezza per entrare in un progetto di cui non sai nulla?
Probabilmente faresti come me. E faresti male.
C.A.  
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23.3.07

[Due Punto Zero] Capitolo 1

Il lunedì è dura. Non c'è luogo comune più duro a morire.
Carmine Amendola questo lo sa fin troppo bene dal momento che il lunedì non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto. Come se nella notte gli avessero inserito delle placche di ferro nelle ossa e attivato un campo elettromagnetico nel materasso, fa mille sforzi per sollevare dalla posizione supina la sua pur non imponente mole.
Gli capita ogni lunedì, mentre gli altri giorni puntualmente sogna di svegliarsi.
E' tremendo. Si alza un po' intontito, va in bagno, si lava la faccia, si spalma la schiuma e comincia a radersi, ma si accorge che qualcosa non va’. Nello specchio ha molti più capelli del solito e lo specchio stesso non sembra essere il suo, e se vogliamo essere pignoli nemmeno il bagno. Resosi conto della situazione, realizza che sta ancora dormendo e che dev'essere anche tardi. A questo punto si dimena in quel cesso onirico fino a svegliarsi sudato e affannato.
E questo è niente, perché altre volte si accorge di stare ancora dormendo quando è già in ufficio.
Che poi alla K&S Inc. è molto difficile capire se stai dormendo o sei sveglio: il confine tra ciò che è normale e ciò che è assurdo in quell’ambiente è molto sottile.
Con questo dubbio esistenziale (sogno o son desto?) eccolo che si reca al lavoro con l'autoradio che trasmette da mezz'ora solo pubblicità.
La settimana che gli si prospetta è di quelle più movimentate. Oggi a Roma in ufficio, domani e mercoledì a Bologna, giovedì ancora in ufficio e venerdì per tutta la giornata all'Università per un convegno. Magari venerdì riesce a tornarsene a casa presto e organizzare qualcosa di decente con Nadia.
Ma è prematuro fare programmi. E’ solo lunedì.
Un caldissimo lunedì.

L’aria condizionata dell’auto gli butta addosso un sacco di fastidiosa polvere, ma qualche starnuto è sopportabile più del sudore.
Il problema si presenta quando esce dall’auto nel parcheggio della K&S dove l’implacabile sole di luglio lo riporta alla realtà di un caldo africano. Una volta varcate le soglie della palazzina riecco il fresco dell’aria condizionata e poi tutto un alternarsi di realtà climatiche antipodiche che rischia di portare la schizofrenia, oltre il raffreddore.

E’ così presto stamattina che è solo in ufficio. La scrivania è come l’ha lasciata venerdì, e quindi un tripudio di carte, riviste e libri tra i quali nel week-end i cavi del computer sembrano aver preso strade inesplorate e conquistato nuovi spazi, tipo i rampicanti del suo terrazzino quando rientra dalle vacanze.
Il tempo di accendere il computer e vedere il desktop con gli occhi di ghiaccio di Diabolik ed è definitivamente calato nella settimana lavorativa.
A conferma di questo, nel corridoio, i lenti e inconfondibili passi di Adriano.

Adriano Rossi è giovane, sereno e tenero come nessuno in quell’ufficio. Disarmante per la sua ingenuità, Adriano tira fuori da Carmine un insospettabile istinto paterno, immotivato visto che la differenza d’età tra i due è sì e no di cinque anni.

- Buongiorno a tutti
- Tutti chi, Adriano. Lo vedi che ci sono solo io?
- Ah si? Vabbè, buongiorno a tutti te compreso

Eccolo lì. Ha sempre l’aria di uno appena uscito dalla sua stanza per fare colazione. Sul volto e nella voce non c’è mai un’ombra di stanchezza o di stress. Nessuna borsa da lavoro, mai una giacca o una camicia, ma sempre una maglietta colorata, scarpe da ginnastica e un pantalone largo con tasche enormi.
- Sei stato al mare nel week-end, Adria’?
- No. Sono rimasto al paese perché c’era un concerto che Rosa non voleva perdere.
- Ah, e di chi era il concerto?
- Eh, non lo so come si chiama…un musicista sudamericano che suona con un gruppo con tantissimi musicisti di tutto il mondo…
- Ah bello... e vi siete divertiti?
- Eh no, non ci siamo andati più!
- Ah ah…ma come? Non sei andato al mare apposta. E perché non sei andato più?
- Perché il concerto era la settimana scorsa e Rosa si era sbagliata.
- Noooo…
Quando Adriano se n’esce con questi racconti semidemenziali Carmine ha un irreprensibile bonario istinto di menarlo. Così si alza dalla sedia e gli si avventa addosso ridendo.
- Sei unico, Adriano!! Siete trenta abitanti in quel paese e nessuno vi ha detto che il concerto si era già fatto?
- Ma c’è stato il festival Jazz e hanno fatto un sacco di concerti uno dopo l’altro
- Eh, si. Mi ero dimenticato che abiti a New Orleans.

I due si avviano lentamente a prendere il caffé al baretto della K&S che il lunedì mattina è più affollato di una gelateria sulla riviera romagnola ad agosto.
Mentre Carmine prende in giro ancora Adriano per la storia del concerto l’incontro con Filippo cala un non so che di triste sul quadretto.
Buongiorno Carmine
- Ciao Filippo, vuoi un caffé?
- No, non ho tempo, scusa.
Filippo Perna è esattamente l’opposto sia di Adriano che di Carmine, quindi geometricamente non rappresentabile. Potremmo dire, per semplicità, che ha tutte le caratteristiche di una persona insopportabile. Sempre nervoso, invidioso di tutti e super proiettato (secondo lui) alla scalata sociale, anche se gli converrebbe tentare quella evolutiva.
Nella fattispecie aziendale Filippo Perna è un pari livello di Carmine, anche se ritiene di meritare posizioni più di rilievo, ed è il capo di Adriano.
Come suo solito si rivolge a Adriano in modo molto sgarbato e arrogante. Gli ricorda qualcosa di estremamente urgente che avrebbe dovuto fare il venerdì prima e che è ancora in sospeso, così che il ragazzo, mortificato, fa per tornare alla scrivania.
Carmine non riesce a stare zitto.
- No Adriano, aspetta. Prendi prima il caffé.
- No, davvero, grazie. Magari più tardi.
- Macchè più tardi. Non sono ancora le nove, è lunedì, dobbiamo stare qui dentro minimo per dieci ore e non puoi prendere un caffé?
Filippo interviene.
- Carmine è urgente. C’è Grenet a Parigi che aspetta da me un email di conferma del…
- Ma per favore. A quest’ora Grenet sta leggendo “Le Monde” mentre fa colazione in un bistrot a Les Champs. Figurati se pensa alla tua e-mail.
- Si, Carmine. Fosse per te staremmo tutti…
- Tutti a prendere un caffé alle nove. Filippo, prenditi una camomilla tu, che è meglio e ricordati che non facciamo i chirurghi: non muore nessuno se ci prendiamo 5 minuti di relax.
Carmine prende sotto braccio Adriano e si avvicina al banco del bar.
Il ragazzo prende il suo caffé rimanendo con un’aria mortificata e leggermente preoccupata.

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3 Comments:

Blogger Naima said...

se vuoi partecoipare con Carmine Amendola a un wiki http://lacomune.wikispaces.com/ stiamo facendo prove..buona giornata ;-))

10:15 PM  
Anonymous Anonymous said...

Gran bella lettura! Anche a me piace la S.F., con un tocco di fantapolitica come si legge qui da te.
Ottima l'idea del blog.
Ciao!
Elisabetta

6:32 AM  
Anonymous Anonymous said...

Ah, dimenticavo il mio blog:
www.ilmarchiodicaino.splinder.com
ebbene sì, è un romanzo di s.f....
Ciao!
Eli

6:34 AM  

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